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Presentazione del libro - REGINE Spose bambine, eroine e sante dall'Europa alla corte di Napoli
Sabato 16 marzo, al Piccolo Teatro Jovinelli di Palazzo Mazziotti, sarà presentato, anche a Caiazzo, a cura dell’Associazione Storica del Caiatino, il libro “Regine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli”, della giornalista Nadia Verdile, edito da Pacini Fazzi di Lucca. Il libro racconta, tutte insieme, le dieci regine, o aspiranti tali, che hanno vissuto nel Regno di Napoli, diventato poi delle Due Sicilie, durante l’era borbonica. Questo lavoro – spiega Verdile, direttrice e autrice della collana “Italiane” –risultato di lunghe ricerche, si propone come un’occasione per conoscere più da vicino le dieci sovrane che hanno vissuto e governato, chi più chi meno, nel periodo borbonico, senza avere l’intento di diventare strumento per studi accademici.» Parlerà del libro Diamante Marotta, giornalista del Mattino, Preside presso il Liceo “Quercia” di Marcianise e Presidente dell’Associazione fotografica “E. Puorto”. La presentazione sarà patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Caiazzo guidata dal geom. Stefano Giaquinto. Coordinerà la Presidente dell’Associazione Storica del Caiatino, Ilaria Cervo. Ad arricchire la presentazione le pièce teatrali di Dafne Rapuano e Francesco Maienza che per l’occasione indosseranno costumi storici realizzati nei laboratori operosi del Liceo Artistico “San Leucio” di Caserta. Appuntamento da non perdere per questa nuova e inedita (non esistono altri lavori che parlano delle regine di Napoli) conversazione con la storia della nostra terra, alle ore 18, al Piccolo Teatro Jovinelli.
Convegno "L’esodo dei giuliani, istriani e dalmati e la tragedia delle Foibe"
Venerdì 1 marzo, alle ore 17:30, presso il piccolo Teatro Jovinelli di Caiazzo, si terrà un convegno promosso dall’Amministrazione comunale dal titolo “ L’esodo dei giuliani, istriani e dalmati e la tragedia delle Foibe” in collaborazione con Ass. Storica del Caiatino, Ass. fotografica “E.Puorto”, Pro Loco Caiazzo “N. Marcuccio”, Ass. Combattenti e Reduci – Sez. Caiazzo e Ass. Unione Regioni Storiche Europee con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati durante il secondo conflitto mondiale. Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista de “Il Mattino” e Presidente dell’Ass. Fotografica D.S. Diamante Marotta, interverranno il Sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, il presidente del consiglio comunale Ida Sorbo, l’Avv. Vittorio Giorgi, autore del saggio “Istria, Fiume e Dalmazia,le terre del grande esodo. Una storia italiana” e il dott. Marino Micich, direttore del Museo Archivio Storico di Roma e autore di numerosi saggi sul confine orientale italiano e sulle problematiche legate all'esodo e alle foibe. “Una nuova occasione- afferma il sindaco Stefano Giaquinto- per ribadire l’interesse che la nostra città nutre verso la storia e la cultura della memoria sulla quale abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle nuove generazioni”.
Giornata della Memoria
In occasione della Giornata della Memoria, il Comune di Caiazzo insieme alle Associazioni Storica del Caiatino, Fotografica, Pro Loco e Combattenti e reduci ricorda attraverso tre mostre il bombardamento avvenuto nella nostra città il 27 gennaio 1944, l’Eccidio di Monte Carmignano e la testimonianza di un internato militare.
“Ogni luogo ha una memoria ed è nostra responsabilità farci testimoni di essa”.
La mostra sarà inaugurata il giorno 26 gennaio alle ore 17:00 presso palazzo Mazziotti.
Presentazione del libro - Appuntamento con Mussolini
L' Associazione Storica del Caiatino
PRESENTA
INTERVERRANNO:
Prof. Aldo Cervo
Scrittore e critico letterario
L'Autore
COORDINA
Ilaria Cervo
Presidente dell'Associazione Storica del Caiatino
Sede dell’Associazione Storica del Caiatino
p.zza Santo Stefano – Caiazzo
Sabato 10 novembre 2018 – ore 16,30
Giuseppe Faraone
L'Associazione Storica del Caiatino, il 29 settembre 2018, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, ha ricordato GIUSEPPE FARAONE, nel primo centenario della morte.
Desideriamo ringraziare il Sindaco geom. Stefano Giaquinto, la presidente del Consiglio Comunale Ida Sorbo e tutta l'Amministrazione per aver appoggiato l'iniziativa e per la partecipazione all'evento.
Un particolare grazie ai relatori: Nicola Santacroce, Cristina Pepe e Alfonso Carullo.
Un grazie al professore Aldo Cervo per aver scritto il testo dell'Epigrafe commemorativa.
Grazie alla vetreria Ve.Cop. e alla ditta Co.tras. per aver GRATUITAMENTE offerto l'indispensabile manodopera per incidere il testo sul marmo e per il montaggio dello stesso: a tal proposito un grazie particolare ad Oreste Insero che, in qualità di infaticabile consigliere del direttivo dellASC è rimasto un intero pomeriggio con i muratori.
Un grande grazie a TUTTI I CAIATINI che sono intervenuti.
Gratitudine per il dottor Giuseppe De Nitto (Società di Storia Patria di Caserta) per averci onorato della sua autorevole presenza.
Un immenso grazie a TUTTI i SOCI e a tutto il Direttivo che porta avanti il progetto dellAssociazione Storica interamente contenuto nel suo Statuto.
A presto.
Ilaria Cervo
Giuseppe Faraone nel primo centenario della morte
RICORDA
Giuseppe Faraone

Presentazione libro - Archivio Storico del Caiatino - Vol. VIII
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27 gennaio 1944
In famiglia si è sempre parlato del tragico bombardamento che subì Caiazzo il 27 gennaio 1944 legandolo all’episodio che aveva visto coinvolti lo zio sacerdote, don Pasquale Cervo, all’epoca parroco della Cattedrale, e un gruppo di bambini che si preparavano alla Prima Comunione.
A noi piccoli, che ascoltavamo sempre con stupore e spavento tutto ciò che era legato alla guerra (che negli anni 70 era sì lontana nel tempo, ma non poi così tanto...), il racconto del bombardamento veniva associato all’altro di “Zì Pascalino”, che, mentre gli aerei alleati sganciavano le bombe su Caiazzo, era in chiesa a fare catechismo. Parlava – il parroco – di Gesù, del suo amore, della sua grandezza, della gioia di ritrovarsi un giorno con Lui in Paradiso… Improvvisamente – si legge ne “L’autunno di Montalba”(A. Cervo, ed. Eva 2011) – sulla terra, (…), piovvero delle bombe made in Usa (…). Lo scoppio degli ordigni, troppo vivo ancora nel ricordo di quei ragazzi che si preparavano per la Prima Comunione, sbandò la compagnia, e subito tornarono in mente i nascondigli del vicino ’43.
Il parroco tentò di evitare quel fuggire alla cieca, e nel disperato tentativo di trattenerli, si trovò drammaticamente di fronte alla più tragica delle verifiche, mai operata da un maestro nei confronti dei discepoli, a lezione appena ultimata.
“Non fuggite – gridò, mentre già i calcinacci piovevano dalle arcate. – Non fuggite: tra poco ce ne andremo tutti in paradiso”.
“Nun ce vulimmo venì!” risposero voci da più parti della cattedrale (…) “Nun ce vulimmo venì!”
Una risposta da indurre Iddio stesso a un esame di coscienza.
Purtroppo in Paradiso quel giorno di bambini ce ne andarono diversi insieme anche a diversi adulti, venti vittime che si aggiunsero alle ventidue che solo pochi mesi prima erano state trucidate a Monte Carmignano e a tutti gli altri che avevano perso la vita in quello sciagurato conflitto che era stato la Seconda Guerra Mondiale.
Questo modo di farci conoscere i fatti della guerra è tanto simile a quello de “La vita è bella” di Benigni, dove, per difendere l’innocenza e la spensieratezza del bambino protagonista, si associa alla guerra una componente giocosa senza per questo sminuire la portata tragica degli accadimenti.
Noi bambini ridevamo di gusto a quel “Nun ce vulimmo venì”, per poi smettere e rattristarci appena dopo, quando ci veniva detto che alcuni di quei bambini in paradiso ci andarono per davvero e non rividero più i loro genitori…
Il caso ha voluto che il 27 gennaio dell’anno successivo si ponesse fine all’orrore dei campi di concentramento. Venivano aperti i cancelli di Auschwitz e liberati tutti gli internati.
La guerra finiva e tutti i bambini sopravvissuti potevano alzare le braccia al cielo, sorridere e gridare “Abbiamo vinto!”.
Per noi caiatini questa data è, così, legata a due eventi, l’uno tragico che ci riguarda da vicino, l’altro di liberazione e di gioia che ugualmente ci riguarda e, insieme all’altro, ci unisce ulteriormente all’intera umanità.
Nel guardare le foto del bombardamento, all’immagine di Caiazzo del 27 gennaio 1944 si è sovrapposta quella di Damasco del gennaio 2018 con i suoi bambini che, come i loro coetanei caiatini di settantaquattro anni fa, in Paradiso “non ci vogliono andare” e già da troppo tempo aspettano di poter urlare “Abbiamo vinto!”
Abbiamo vinto la pace.
Nella giornata della memoria….il nostro cuore deve guardare al passato e a chi ancora ha “le cetre appese alle fronde dei salici…”
Ilaria Cervo