L’Associazione Storica del Caiatino di Nicola Santacroce

Il giorno e il mese della fondazione dell’Associazione Storica del Caiatino coincidono con la data della Liberazione dell’Italia dal Fascismo; l’anno, il 1981, costituì per Caiazzo la liberazione da quella spessa coltre che copriva il suo passato.Venuto a sapere della fondazione dell’Associazione Storica, feci pervenire da Torino, dove vivevo da alcuni anni, la mia richiesta di adesione, che non ricevette alcuna risposta, ma non me ne rammaricai, tanto che non insistetti. Poi, nel gennaio 1988, ritornato a Caiazzo, entrato nel direttivo con la doppia carica di tesoriere e bibliotecario, a distanza di alcuni mesi venni a sapere che l’Associazione, nella sua fondazione, si era data un carattere elitario, ragione per la quale non era stata accolta la mia domanda.Sin da piccolo ho sempre avuto una forte passione per la storia, pertanto, partecipare alle attività dell’Associazione fu per me il desiderio più grande che si potesse realizzare in quegli anni. Ciò perchè ero consapevole che Caiazzo, per essere stata sede feudale e sede diocesana, doveva avere per forza di cose un enorme bagaglio culturale da portare alla conoscenza di tutti. I primi sei anni di vita dell’Associazione, come potetti constatare, furono abbastanza difficili poiché mancavano metodi di ricerca e non erano stati individuati argomenti da trattare. Per quanto mi riguarda non ero minimamente intenzionato ad occuparmi di ricerche e di pubblicazioni, per la semplice ragione che la mia istruzione tecnica non mi consentiva di assumere il ruolo di storiografo locale. Intanto la costante frequentazione di archivi e biblioteche mi aveva nel frattempo fatto acquisire non pochi documenti di una certa importanza, che mi confermarono la smisurata storia che Caiazzo aveva da raccontare, come quando nell’ormai lontano 1992 scoprii il poderoso archivio dei Marchesi Corsi Salviati, recandomi poi a Firenze per accertarne la consistenza. Tuttavia non vedevo amici e conoscenti caiatini interessati ad occuparsene. La frequentazione poi di tanti studiosi e accademici invitati dalla nostra Associazione, la presenza a Caiazzo del mai dimenticato vescovo Angelo Campagna, molto interessato alla storia della diocesi, e ancora la presenza di Giuseppe Capobianco, impegnato nella ricostruzione dell’eccidio di Monte Carmignano, i loro metodi scientifici, mi stimolarono indirettamente a mettere nero su bianco, evitando che il tutto continuasse a rimanere celato nelle polverose e ingiallite pagine degli archivi. Questo per dire che l’Associazione Storica del Caiatino è stata per me quell’Ateneo che non avevo frequentato, e grazie ad essa e ad amici che mi hanno guidato in alcuni miei lavori, oggi il mio repertorio bibliografico ha superato le 50 pubblicazioni e tante altre attendono di essere edite.La carica che ho rivestito di bibliotecario sin dal lontano 1988, mi ha consentito di realizzare una biblioteca per dare la possibilità a studenti e a studiosi di acculturasi sulla storia in genere e in particolare sulla storia locale. La biblioteca dell’Associazione, data in gestione al Comune, costituisce un patrimonio librario di oltre 4000 volumi, prevalentemente di storia del Mezzogiorno, ottenuti dalle maggiori istituzioni culturali della nostra Regione e non solo. Questo non vuole2essere un mio esclusivo merito, ma essenzialmente dell’Associazione, poiché senza la sua esistenza non avrei mai potuto realizzare tanto.Da alcuni anni non faccio parte del direttivo e non sono neanche più socio, tuttavia in segno di riconoscenza verso l’Associazione che mi ha dato tanto continuo a collaborare e a pubblicare con il suo logo.

L’ASSOCIAZIONE STORICA DEL CAIATINO

Nel quarantennale della fondazione

Di Ortensio Marcucci

 

Se vuoi conoscere il mondo a te intorno
se vuoi sapere chi sei
da dove vienie
e dove vuoi andare
interroga la storia e lo saprai.

L’invito da parte della Prof.ssa Ilaria Cervo, Presidente dell’Associazione Storica del Caiatino inteso a rievocare la nascita del Sodalizio, a 40 anni dalla fondazione, ha acceso la fiammella della mia memoria che ineluttabilmente va “Alla ricerca del tempo perduto”. Il vizio del ricordo, tipico dell’età avanzata e legato soprattutto alle esperienze piacevoli del vissuto soggettivo, mi obbliga in veste di decano dell’Associazione a rispondere alla gradita richiesta.L’dea germogliò nella mente del compianto Antonio de Simone, (Ninuccio, per i familiari e gli amici ), amico e coetaneo di mio fratello Giovanni ( Ninuccio anche Lui per familiari e amici ), che nell’anno 1981 convocò un gruppo ristretto di volontari.Ci ritrovammo in una stanzetta della Casa Comunale, e Ninuccio, più avanti negli anni rispetto agli altri convenuti, illustrò con un’ ampia e sostanziosa relazione scritta il progetto e le finalità dell’Associazione. Non tutti ( come succede in tutti i consessi ), eravamo in grado di comprendere il significato e il valore dell’Associazione, e tuttavia aderimmo con entusiasmo al progetto, prendendone la Tessera di iscrizione. Una Tessera che ancora conservano e rinnovano annualmente i sopravvissuti di quell’incontro storico.Un’ Associazione che dura da 40 anni senza dare segni di esaurimento deve possedere in se stessa una qualche forza che la tiene in vita. Ci si chiede allora qual è questa forza e quali sono le motivazioni di fondo.La fede, indubbiamente, in questo caso quella laica, in altri, la fede mistico-religiosa che possiedono anche gli atei senza rendersene conto;la passione, non quella che induce le persone al reciproco amore (che ha ispirato uno stuolo di poeti e uno tra questi ha regalato all’umanità un’opera immortale di poesia come la Divina Commedia ), ma la passione per la musica, per la scienza, per l’arte, per la letteratura, per la politica, nel nostro caso per la storia;l’impegno diuturno che mantiene svegli di giorno e non fa dormire lanotte;il distanziamento dalla politica utile a preservare la conoscenza storica dagli interessi di parte che molto spesso fanno smarrire le finalità puramente conoscitive della ricerca storica.Da questo fuoco interiore (che molto spesso si porta dentro già dalla nascita e che i genetisti hanno identificato nel D.N.A., un esempio per tutti, Mozart che da bambino è già musicista ) fatto di fede, passione, impegno diuturno, distanziamento politico ( nel nostro caso ) ha avuto origine e alimento la costruzione della storia dell’umanità in tutte le sue manifestazioni e realizzazioni.La lunga durata dell’Associazione Storica del Caiatino probabilmente porta in sé i fattori ( positivi ) sopra elencati, che di anno in anno ne hanno arricchito e ampliato il valore storico culturale.Con la scomparsa prematura di Ninuccio de Simone, fu eletto Presidente l’amico Ciro Antonio Sparano. Da allora si sono succeduti nella carica di Presidente altri amici studiosi che hanno nel tempo valorizzato e arricchito il sodalizio storico culturale dell’Associazione. Un sodalizio le cui radici vanno ricercate nella preistoria con i primitivi insediamenti osco-sanniti ( di cui i caiatini conservano ancora gli ultimi retaggi nella mentalità, nel linguaggio, negli usi e nelle tradizioni ), assoggettati dai Romani che elevarono quella entità territoriale a Municipium. In virtù di questa vetusta civiltà osco-sannito-romano-medievale, Caiazzo è diventata approdo di ricerche da parte di storici del calibro di Mommsen e più volte citata nella sua opera monumentale, il C.I.L., recentemente arricchita ( con una nuova edizione ) dallostudioso finlandese Heikki Solin ( ospitegradito incasa diNicola Sorbo, exPresidente dell’Associazione e Sindaco pro-tempore) cheall’antica Caiatia,contestualmente a Trebula e Cobulteria,ha dedicato il suo lavoro di ricerca sulterritorio.Nel corso degli anni l’Associazione ha promosso innumerevoli iniziative: convegni, dibattiti, presentazione di libri, mostre fotografiche, filmati storici che hanno attirato in Caiazzo studiosi e storici di livello nazionale e internazionale.Alla data odierna, la Biblioteca dell’Associazione conta circa tremila testi di valore inestimabile ai fini della conoscenza storica della nostra comunità e della nostra Caiazzo nel contesto della storia nazionale e mondiale. Ad essa attingono giovani laureandi per elaborare le tesi di laurea e cultori di storia desiderosi di ampliare e documentare le loro conoscenze.Oggi, il testimone di Presidente, lasciato dal fondatore Ninuccio de Simone e degnamente raccolto dai successori, è nelle mani salde della Prof.ssa Ilaria Cervo la quale, conciliando i doveri e gli impegni di madre, moglie e insegnante, fa onore ai suoi predecessori. Il che non è cosa di poco conto!Colgo l’occasione per formulare alla Presidente e all’Associazione Storica lunga vita sul sentiero senza fine della conoscenza storica e del sapere.Le persone interessate possono richiedere alla Presidente il CALENDARIO commemorativo del QUARANTENNALE.

LA MIA ESPERIENZA NELL’ASSOCIAZIONE STORICA DEL CAIATINO

Di Renata Montanari de Simone

Alla fine degli anni’80 del secolo scorso mi trasferii a Caiazzo da Bergamo ed ebbi l’occasione di entrare in contatto con l’Associazione Storica del Caiatino, grazie alla quale iniziai a conoscere meglio la città che mi ospitava. Ben presto mi fu proposto di candidarmi alla vice-presidenza dell’Associazione e fui eletta insieme al presidente Nicola Sorbo. Il mio contributo si concretizzò con la pubblicazione della traduzione della BOLLA DI FONDAZIONE DELLE CLARISSE DI CAIAZZO ( Laurenziana, Napoli, 1987), della traduzione e commento de GLI STATUTI MUNICIPALI DI CAIAZZO ( a cura dell’Associazione storica del caiatino, Caserta, 1992) e della Trascrizione e commento di un documento inedito: L’ILLUSTRAZIONE DEL QUADRO MURATO DELL’ALTARE DI S. STEFANO NELLA CATTEDRALE DI CAIAZZO (Archivio storico del caiatino, anno XI, 1994).Sotto la Presidenza di Aldo Cervo, fui coordinatrice all’incontro di presentazione del libro “La battaglia di S. Pietro Infine”, dello scrittore aretino Marco Pellegrinelli (ed. Eva, Venafro, 2003), relatori Maurizio Zambardi e Aldo Cervo, e l’anno successivo alla serata dedicata alla commemorazione del Dott. Stefano de Simone, relatori Mauro Nemesio Rossi e Aldo Cervo.Sono stati anni culturalmente molto stimolanti e fecondi che ricordo tuttora con piacere e faccio gli auguri all’attuale Direttivo ed alla sua giovane Presidente, Ilaria Cervo, che ha già dimostrato eccellenti doti organizzative ed innovative per dare ulteriore slancio all’Associazione.

UN ANOMALO PRESIDENTE di Mario Califano

Quando in assemblea dei soci dell’A.S.C. mi fu chiesto di essere il vicepresidente di Giovanni Fasulo, ebbi un attimo di esitazione nell’accettare. Avrei avuto il tempo e la capacità di sostenere l’oneroso compito del presidente Fasulo? Effettivamente, pensare a un geologo come a uno storico provetto potrebbe indurre al riso. I geologi fanno la storia degli eventi terrestri non quella degli uomini.Furono però le ricerche puntigliose dello storico Nicola Santacroce a convincermi ad accettare. Mi riferisco, tra l’altro, e in particolare, ai documenti relativi al nostro grande naturalista Nicola Covelli, portati alla luce dal Santacroce, per i quali occorrono le conoscenze e le competenze di un geologo per “aprirli” e valorizzarli al meglio.Fin dalla sua fondazione la nostra Associazione non ha promosso solo cultura storica e letteraria, ma ha dato spazio pure alle Scienze naturali attraverso il nome di Covelli. Ricordo il “Colloquio sulle Scienze della Terra” del 27 maggio 1989 al castello di Caiazzo, e la pubblicazione di pregevoli lavori sul nostro naturalista con la preziosa collaborazione del Professore Rolandi dell’Università di Napoli Federico II. Gli ultimi sono stati a firma di Nicola Santacroce e mia, presentati il 31 maggio 2014 nella sala convegni di Palazzo Mazziotti. Nella stessa sala, il 25 ottobre, si tenne un importantissimo seminario informativo sulla sismicità dell’area matesina (a seguito della sequenza sismica del 29 dicembre 2013 e del 20 gennaio 2014), fortemente voluto e organizzato dal sottoscritto a nome dell’A.S.C.. Come vicepresidente, data l’assenza, per motivi di lavoro, del presidente Giovanni Fasulo, assunsi il ruolo di moderatore con il compito di presentare in modo opportuno i due ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano di Napoli: Elena Cubellis e Franco Obrizzo; e il Professore emerito Giuseppe Luongo.Da quel giorno, però, l’attività dell’A.S.C. subì un brusco arresto, non solo per la lontananza del presidente Fasulo ma, principalmente, per il perdurare dell’assenza di una sede.Giovanni Fasulo, per agevolare l’ardua risoluzione del problema, mi chiese di assumere la presidenza dell’Associazione, dando le sue dimissioni. E fu così che un geologo divenne presidente dell’Associazione Storica del Caiatino. Nel mio compito, non facile, di dare continuità alla vita dell’Associazione, fui sostenuto attivamentedai soci fondatori e dai soci ordinari con i due obiettivi primari: evitare la chiusura dell’A.S.C. e conservare la sede a Caiazzo.Nel locale della Pro Loco della nostra città, l’assemblea straordinaria dei soci, da me convocata con somma urgenza, elesse, guidato da Nicola Sorbo, il nuovo “consiglio direttivo”, che sollevò il “presidente geologo” dal pesante fardello legato alla gestione della crisi originata dall’occupazione della sede associativa. E quindi, grazie all’efficace lavoro del nuovo direttivo, a S.E. il vescovo di Cerbo per lo “spazio” messoci a disposizione nel palazzo vescovile per la sede dell’Associazione, e alla validissima Ilaria Cervo per aver accettato la presidenza, oggi l’Associazione Storica del Caiatino vive una nuova e proficua vita, con l’ex “presidente geologo”, ritornato, con lo storico Nicola Santacroce, alla valorizzazione degli importantissimi lavori scientifici di Nicola Covelli, come le due memorie del 1826 sul Vesuvio, presenti nel prossimo numero dell’Archivio Storico del Caiatino, con il commento, ricco di novità, del Professore Rolandi dell’Università di Napoli.

Articolo per il 40° dell’Associazione Storica del Caiatino 

L’Associazione Storica del Caiatino quando fu costituita (25 aprile 1981), per iniziativa di Antonio De Simone, non mi vide tra i soci fondatori. La mia iscrizione avvenne molto più tardi: precisamente all’inizio dell’anno 2000: nello stesso anno entrai a far parte del Direttivo, eletto nel corso dell’Assemblea convocata nel mese di aprile per il rinnovo delle cariche socialiNel periodo antecedente alla mia iscrizione ebbi modo di seguire, passo dopo passo, le attività dell’Associazione con i miei articoli pubblicati su “Il Mattino”. Il mio articolo di esordio sul prestigioso quotidiano fu il resoconto della commemorazione dei Martiri di Monte Carmignano, nella ricorrenza del 40 anniversario della strage, promossa dall’Associazione Storica del Caiatino, presieduta da Ciro Antonio Sparano che, più di tutti, aveva tenuto viva la memoria della strage nazista. I miei articoli sull’eccidio si moltiplicarono quando, nel 1989, Joseph Agnone, durante una sua ricerca negli archivi statunitensi si trovò tra le mani, casualmente, il “Dossier di Algeri” con i nomi dei responsabili del massacro. La riapertura del caso, in seguito alla segnalazione alla Procura di Santa Maria C.V., vide l’Associazione Storica del Caiatino svolgere un ruolo importante in tutte le vicende che ne seguirono. Lo stesso presidente, Nicola Sorbo, poi eletto sindaco nella consultazione del 20 novembre 1994, fu l’artefice del Gemellaggio Caiazzo-Ochtendung, formalizzato il 13 ottobre 1996 (53° anniversario della strage) nel corso di una solenne commemorazione tenuta sui luoghi dell’eccidio alla presenza di numerose autorità e di una folta delegazione tedesca, guidata dal borgomastro Franz Schmitz.Le mie proposte più significative, poi approvate dal Direttivo di cui sono stato componente dal 2000 al 2006) furono: la “Giornata della Memoria”, avente per scopo la partecipazione consapevole degli alunni alle cerimonie commemorative delle ventidue Vittime; il rito religioso, che si tenne per la prima volta nel 2004, per onorare le venti Vittime causate dallo scellerato bombardamento del 27 gennaio 1944 quando le nostre contrade non erano più teatro di guerra.Nel gennaio del 1995 al dimissionario Nicola Sorbo, da poco eletto alla guida dell’Amministrazione comunale, subentrò Aldo Cervo, con il quale avevo appena finito di condividere la redazione del “Notiziario Caiatino”, il periodico fondato dal dott. Nicola Sibillo. L’esperienza coinvolgente del giornale, anche alla luce dei consensi espressi dai numerosi lettori, mi diede lo spunto per la pubblicazione di un volume in cui raccogliere i fatti con le relative immagini dell’anno di riferimento. Di questa mia idea ne parlai con l’amico Aldo che, non solo mi diede il placet, ma mi consentì di pubblicarlo sotto l’egida dell’Associazione Storica del Caiatino. Così nacque l’Almanacco che, a partire dal 1995, anno dopo anno, è arrivato puntuale nelle case di molti caiatini con le tante belle notizie raccolte. L’Almanacco, il 13 febbraio 2020, ha festeggiato il suo 25° compleanno, giusto in tempo prima del lockdowon causato della diffusione del contagio per il covid-19. La mia grande soddisfazione, nonostante l’annus horribilis trascorso, è che l’Almanacco continuerà il suo racconto grazie alla disponibilità di Ilaria Cervo di prenderlo in carico dell’Associazione Storica del Caiatino, per la quale svolge egregiamente il ruolo di presidente, come il suo papà venticinque anni prima.

Per il Quarantennale dell’Associazione Storica del Caiatino

di Aldo Cervo

L’Associazione Storica del Caiatino, concepita e realizzata dal prof. Antonio De Simone, pittore, poeta e storico di fine sensibilità, per un disegno – ambizioso quanto generoso – di crescita civile e culturale di Caiazzo, nacque con l’approvazione dello Statuto il 25 aprile 1981, tenuta “a battesimo” da un cospicuo, prestigioso numero di Soci fondatori. La sua durata (quaranta anni non sono pochi), a parer mio, deriva dal concorso di tre elementi, il primo dei quali sta nel fatto che essa è stata, ed è, il naturale “cratere” di un substrato magmatico, del genere storico e archeologico del territorio, dalla formidabile spinta “ascensionale”, che già nei secoli addietro si era – per così dire – aperto varchi nell’opera di valenti studiosi , che vanno – citandone solo alcuni – da Ottaviano Melchiori a Pasquale Iadone, da Giuseppe Faraone a Bernardino Di Dario, e via di tal passo.Il secondo degli elementi va colto nella reperibilità di gente (non troppa per la verità) che si è resa disponibile a prestare il corredo culturale maturato, e buona parte del proprio tempo, al coordinamento delle attività direzionali e progettuali che si sono avvicendate negli anni.Elemento ultimo (ma non per importanza) la vocazione per la ricerca storica, e la caparbia determinazione a promuovere e divulgare (previo libero contributo, s’intende!) pubblicazioni ed Archivi di tempo in tempo dati alle stampe, di un caiatino, pronipote omonimo di un celeberrimo filoborbonico in forte evidenza nelle famigerate giornate del 19/21 settembre 1860 (sulle quali è molto probabile che anche dopo l’avvento dell’anno tremila ancora ci si interroghi sul perché a Caiazzo i Borbonici ebbero la meglio sui Garibaldini).Imponente il lavoro svolto nel quarantennio che oggi si compie, notevoli i contributi dati dalla ricerca, per numero e qualità superiori ad ogni più rosea aspettativa, e la realizzazione, infine, di una nutrita Biblioteca a disposizione di semplici Studiosi e Laureandi.

Possiamo affermare che senza l’Associazione Storica del Caiatino la nostra Città sarebbe sicuramente più povera culturalmente e non conosciuta, come lo è oggi, grazie al gran numero di ricerche e di pubblicazioni che troviamo nelle maggiori biblioteche italiane.Possiamo affermare che senza l’Associazione Storica del Caiatino la nostra Città sarebbe sicuramente più povera culturalmente e non conosciuta, come lo è oggi, grazie al gran numero di ricerche e di pubblicazioni che troviamo nelle maggiori biblioteche italiane.Ringrazio, unitamente all’Amministrazione Comunale, la Presidente e il Direttivo per il lavoro che portano avanti con entusiasmo e abnegazione.Il Sindaco, Stefano Giaquinto